Giorno 13 bis. Aleph
L’aereo corre inseguendo la notte, che credo a questo punto sia diventata la più lunga della mia vita. Mi viene in mente Samuel Beckett e il suo Krapp, che forse, alla fine della messa in scena, scopriva che le tenebre da cui aveva sempre tentato di fuggire erano in realtà il suo migliore alleato (questa però è un’illazione, una interpretazione altrui di ciò che in Beckett è solo una frase troncata volontariamente in un nastro registrato, l’ennesima dimostrazione del non poter più nemmeno dire ). Mi viene in mente il momento in cui sono arrivato al Media Village la prima sera, nel buio e nel vento di un luogo che era, al momento e probabilmente ancora, indicibile. Ho fatto, perso, rifatto e riperso e poi fatto ancora il conto dei giorni. Appena arrivato mi è stato consegnato il blocchetto dei tagliandi per avere diritto alla colazione, uno per ogni giorno. L’assottigliarsi della mazzetta era il calcolatore oggettivo che tenevo un po' nascosto nel cassetto del mio comodino. È